Manovra, fiducia anche alla Camera
Chiti: "Sarà posta sulla terza lettura"
Entro venerdì si vota al Senato la fiducia alla Finanziaria. Il governo, però, porrà la questione di fiducia anche alla Camera per la terza lettura. Lo ha annunciato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Vannino Chiti, dicendo che "è scontato" si proceda così. "Ci impegnamo a varare la Finanziaria entro Natale" ha detto Chiti lasciando il consiglio dei ministri.
Il consiglio dei ministri ha autorizzato la questione di fiducia sulla Finanziaria arrivata oggi nell'aula del Senato. "E' scontato" che la fiducia verrà posta anche alla Camera, in terza lettura, spiega il ministro per i Rapporti con il Parlamento Vannino Chiti. "Ormai, per come è diventata - spiega Chiti - la Finanziaria non è gestibile se non con lo strumento della fiducia". Il ministro si augura "che da gennaio governo, maggioranza e opposizione possano lavorare per modificare la legge finanziaria e la sessione di bilancio".
Il testo che verrà presentato al Senato recepirà le modifiche già approvate in Commissione (e ora decadute) e quelle su cui era già stata registrata l'intesa tra governo e maggioranza nella "cabina di regia".
Il presidente del Senato Franco Marini auspica una "maxidiscussione" e, intervenendo in aula, ha sottolineato il lavoro "straordinariamente impegnato" svolto dalla commissione Bilancio di Palazzo Madama sulla finanziaria.
Dure le reazioni dell'opposizione: "Il governo è in evidente difficoltà per le divisioni sempre più insanabili al suo interno - ha detto il presidente dei senatori di An, Altero Matteoli - dopo mesi di discussioni e di centinaia di modifiche, a pochi giorni dal voto finale non abbiamo ancora il testo della vera finanziaria".
"Il continuo ricorso alla fiducia da parte del governo è l'ennesima riprova che questa maggioranza non si fida di se stessa". Lo ha affermato in una nota il segretario della Democrazia Cristiana, il senatore Gianfranco Rotondi, che ha aggiunto: "Ci troviamo di fronte ad un abuso politico della fiducia, e a uno strappo istituzionale".
www.tgcom.it sono messi malissimo
Prodi,fischi fuori da assemblea Cna
Roma, gruppo protesta contro il premier
Ancora contestazioni e fischi per il presidente del Consiglio, Romano Prodi: stavolta è successo davanti dall'hotel Plaza a Roma, dopo che il premier è intervenuto all'assemblea nazionale della Confederazione nazionale artigianato. Una cinquantina di persone ha atteso il presidente del Consiglio fuori dall'albergo e quando l'ha visto ha cominciato a fischiare. Prodi si è allontanato in auto verso Palazzo Chigi.
Il gruppo dei contestari era formato per lo più da tassisti che hanno criticato il premier per la liberalizzazione della categoria. Prodi non ha detto una parola ed è salito in macchina.
Si allunga così la lista delle contestazioni fatte agli esponenti del governo per i decreti contenuti nella finanziaria. Dopo l'episodio al Motor Show di Bologna in cui un gruppo di giovani hanno aggredito il presidente del Consiglio, anche il ministro Bersani è stato fortemente criticato nella stessa città.
Intanto il deputato di Forza Italia Fabio Garagnani denuncia e contesta in Aula l'iniziativa della Digos di indagare i giovani che hanno fischiato Prodi durante la rassegna motoristica. "'Nel quinquennio precedente - dice il parlamentare - non accadde mai niente di simile per dei normali contestatori. Prodi piuttosto farebbe bene a porsi delle domande sui motivi della disaffezione nei suoi confronti, anziché chiedere di indagare su dei giovani e sulle loro famiglie che non hanno fatto altro se non esercitare un diritto di critica che è garantito dalla nostra stessa Costituzione''.
www.tgcom.it lo fischiano ovunque ... anche al cesso!!!